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Leonardo Cori, giovanissimo classe 1997, studente di Economia e Commercio, compositore associato SIAE, ha respirato aria di eventi legati al mondo della nautica regate e convegni... regate come la Barcolana, regata del Conero, il campionato mondiale orc 2013 di Ancona, convegni sulla evoluzione della nautica, tavola rotonda sulla Blue Economy in occasione del precedente mandato della presidenza della regione Marche. Ha inoltre partecipato attivamente all'organizzazione di questi eventi sia come ufficio stampa che come media reporter.
Ha collaborato con il Consorzio Marche Spettacolo della Regione e con realtà strutturate nello spettacolo dal vivo delle Marche 

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Nautica: bici ok, ma non dimentichiamo il mare e la vela

Le strategie turistiche preminenti si stanno focalizzando sul turismo dolce. Nella regione e A Senigallia si parla molto di bici-turismo ma poco o nulla di turismo nautico...

Secondo gli ultimi dati sulle prenotazioni post lockdown, è la barca a vela il trend emergente 

Erano gli anni 60 quando, in pieno boom economico, la nautica conobbe una vera esplosione, il sogno del panfilo divenne accessibile a molti. 

I tempi cambiano e anche i modi di vivere, siamo in una società sempre più condivisa e anche in boat sharing, dopo aver visto spuntare molti bed & breakfast, sta diventando un importante attore nel panorama delle strutture extra alberghiere. 

Le strategie turistiche internazionali, ma soprattutto quelle nazionali e regionali si stanno focalizzando sul turismo dolce, certamente un tipo di fruizione che ben si addice a chi sceglie Senigallia e il suo entroterra, ma si parla molto di bici turismo ma poco o nulla di turismo nautico considerato a tutti gli effetti mobilità dolce. 

Senigallia possiede già un approdo turistico, ma quello che manca è un vero e proprio marina. Che differenza c'è tra un approdo e un marina, principalmente i servizi offerti e il legame con la città. Infatti la maggior parte dei marina poco legati alla città versano in condizioni economiche difficili. Torniamo al capitolo servizi, infatti i marina hanno classificazione per livelli di servizi, proprio come gli hotel. Sono importanti le dotazioni essenziali come luce e acqua al pontile ma anche sicurezza e guardiania, il supporto tecnico quindi cantieri per riparazioni e negozi di accessori nautici, poi anche bar e ristoranti. 

Ma un marina non basta, lo dimostrano numerose altre realtà italiane in bancarotta, serve una vera cultura marinara, la giusta profondità del fondale, un buon legame con il territorio e la disponibilità del contesto urbano. 

Quindi Senigallia, a poche miglia dal Conero, una delle attrattive nautiche più rinomate al mondo, forte di un "retroporto" ricco di attrattive è una candidata eccellente. 

Quindi la proposta in breve... 

Trasformazione dell'attuale approdo in marina con la sua messa in sicurezza e installazione di una postazione di guardia, ripristino della dotazione di banchina, individuazione di spazi per allestire un centro riparazioni, potenziamento della Somministrazione individuando e creando nuovi spazi per bar e ristoranti in armonia con l'offerta già presente a Senigallia. 

Dragaggio, ovvero scavo del fondale per garantire il pescaggio idoneo alle imbarcazioni che possono ormeggiare a Senigallia. 

Trasferimento delle imbarcazioni da pesca in una zona libera a nord con relativa realizzazione di approdi e sistemi per la manutenzione ovviando anche all'attuale difficoltà per gli autocarri di raggiungere le barche da pesca, convertire in marina gli spazi ottenuti, riqualificando la linea di porto e il sottopasso, predisponendola per l'attracco di imbarcazioni turistiche. 

Ma i soldi… i fondi possono essere ottenuti partecipando ai piani europei per il turismo dolce oltre che ad una partnership con il privato, sono molti i marina privati anche nella nostra zona, ma non è necessaria infatti il progetto a regime si reggerebbe da solo. 

Ma non solo infrastrutture, l'esperienza insegna che non c'è niente di migliore di una regata per lanciare una marina o ancor meglio una destinazione turistica, ne sono un esempio la regata del Conero di Ancona, la Fuxia Race di Pesaro o la partecipatissima Barcolana di Trieste e quindi perché no una regata della rotonda a completare il progetto. 

Ma il porto e zone limitrofe non è solo barche ma anche un luogo ampio che ben si presta agli eventi ma di questo parleremo in un altro articolo a proposito.


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Un piano turistico comunale per Senigallia

La parola piano può far pensare ad una riduzione di libertà, ad una pianificazione centralizzata, invece secondo me, purché sia ben fatta, permetterebbe di mediare tra le necessità delle parti.

Piano partecipato e coesione per una migliore fruizione turistica 

La città ha una forte vocazione turistica ben nota fin dagli anni ‘60, proprio in questo decennio infatti il “modello Senigallia” con la sua Rotonda si è affermato a livello internazionale. Il titolo parla di un piano turistico, la parola piano può far pensare ad una riduzione di libertà, ad una pianificazione centralizzata, invece secondo me, purché sia ben fatta, permetterebbe di mediare tra le necessità delle parti. Prendiamo ad esempio la questione della movida, abbiamo da una parte le necessità dei residenti e dei turisti non interessati all’attività notturna che possono essere infastiditi dai rumori della movida, dall’altra avventori ed esercenti che, qualora rispettino le norme prescritte, hanno il diritto di “far festa”. Altro annoso frangente è ad esempio quello dei parcheggi, soste selvagge e affini.


Quindi in sostanza questo nuovo piano, costruito dai cittadini, dagli operatori economici e, perché no, dai turisti più affezionati, dovrebbe delineare spazi, orari e modi per lo svolgimento delle attività turistiche, quindi un piano snello, partecipato, e soprattutto mutabile di anno in anno, aggiornandosi con le tendenze dominanti, partendo sempre dal sistema anni ‘60 che hanno reso celebre Senigallia.


Non solo pianificazione, ma anche un supporto ulteriore per l'internazionalizzazione, un ampliamento della presenza online, con pagine social dedicate, un servizio clienti a supporto dello IAT, compreso un sistema, bot in gergo, che possa rispondere alle domande e richieste più basilari degli utenti a tutte le ore, quindi una piattaforma, che potrebbe rafforzare “feel Senigallia”, che, dando lavoro a giovani del territorio,  per facilitare l'integrazione tra le esperienze turistiche, permettendo di prenotare spettacoli, musei, tour guidati etc. Inoltre, la piattaforma a regime potrebbe addirittura reggersi autonomamente con le commissioni sulle vendite agli utenti.


Il turismo culturale, deve aver la parte del leone, infatti, viste le peculiarità della città, queste ben si sposano con il target di pubblico che frequenta i circuiti culturali, ne sono un esempio in regione il ROF a Pesaro e il MOF a Macerata, in parte anche lo stesso “Summer Jamboree” senigalliese. 

Quindi pianificazione comunale, con apporto dell'amministrazione certo, ma non solo. Si potrebbero individuare degli spazi all’aperto da trasformare in arena, così che permettendo il distanziamento prescritto dal Covid, si possa svolgere un gran numero di eventi che potrebbero nascere dal dialogo con gli organizzatori di eventi del territorio e non solo, quindi delle arene comunali dove Senigallia mette il luogo, le attrezzature e il personale (favorendo ulteriormente l’occupazione magari giovanile) e magari anche la promozione. Arene da concedere non necessariamente gratis, ma questo sarà argomento di un altro articolo dedicato.


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Musica e Cultura:  ripartire dalla formazione 

Senigallia è indissolubilmente legata al mondo della cultura

Ulteriori spazi per la cultura e rafforzamento della presenza nei circuiti nazionali e internazionali 

Senigallia è indissolubilmente legata al mondo della cultura ma soprattutto a quello della musica, avendo dato anche i natali ad artisti internazionalmente riconosciuti, ed è questo un ulteriore stimolo ad affermare ancora di più il ruolo della formazione culturale. 

Infatti occorre potenziare e diversificare, completando l’offerta formativa legata alla cultura e alla musica, in una partnership tra pubblico e privato, soprattutto favorendo legami tra le realtà del territorio e le più quotate strutture formative del panorama italiano, anche, nel limite del possibile,  con l'ausilio della didattica a distanza. Il tutto unito alla possibilità di scambi e relazioni anche con il mondo professionale della cultura, vero “acquirente” di queste specializzazioni.

Capitolo altresì importantissimo è quello degli spazi e delle risorse da destinare alla cultura nel suo complesso, e dunque anche alla musica di qualità

Il mercato immobiliare di Senigallia è fortunatamente fervido, ma questo si traduce spesso in una difficoltà oggettiva che può allontanare il sistema cultura del territorio da stabilire in città le proprie iniziative, pertanto un incubatore culturale, allocato in uno degli spazi inutilizzati della città, potrebbe portare a Senigallia, anche in virtù del suo passato e della sua buona reputazione, promettenti artisti in città. Sul piano invece dei fondi l’idea è quella di ampliare, sempre su base qualitativa l’apporto economico diretto ed indiretto del Comune anche attraverso call internazionali mirate a specialità che ben si prestano con la città e con gli eventi che già insistono a Senigallia.

Collegato a questo è certamente il rafforzamento o talvolta l’ingresso nei circuiti internazionali e locali della cultura e dello spettacolo, frangenti importanti per affermare ancor di più la città come patria degli eventi di livello. Per fare ciò, un ampliamento e potenziamento delle risorse comunali dedicate proprio a gestire i rapporti con questi organismi.Nel suo complesso un vero esempio di capitalismo culturale partecipato.

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Spettacolo dal vivo: nuovi spazi prestati allo spettacolo

La Pandemia da Covid19 ha modificato pesantemente le nostre vite, uno dei settori più colpiti è stato senza dubbio lo spettacolo dal vivo, settore vasto e che vede al suo interno tendenze molteplici.

Favorire l’affermazione di Senigallia nei circuiti nazionali dello spettacolo dal vivo

La Pandemia da Covid19 ha modificato pesantemente le nostre vite, uno dei settori più colpiti è stato senza dubbio lo spettacolo dal vivo, settore vasto e che vede al suo interno tendenze molteplici.

Penso che alcuni spazi della città si prestino egregiamente ad ospitare eventi dal vivo. Alcuni già lo fanno e andrebbero ampliati nell’offerta, penso alla Rotonda o a Piazza del Duca, mentre altri sarebbero novità, penso alle zone del porto, il parcheggio o l’ex bagni Bora Bora ora all’asta. Ma questi sono solo alcuni degli spazi che si potrebbero trasformare in arene estive, favorendo direttamente l’occupazione spesso giovanile e indirettamente l’indotto turistico.

Il turismo culturale, deve aver la parte del leone, infatti, viste le peculiarità della città, queste ben si sposano con il target di pubblico che frequenta i circuiti culturali, ne sono un esempio in regione il ROF a Pesaro e il MOF a Macerata, in parte anche lo stesso “Summer Jamboree” senigalliese. 

Questi primi due esempi nel mondo della lirica, ma sono molteplici gli ambiti, dalla leggera, al jazz passando per l’elettronica d’autore, comprese le attività non necessariamente musicali da sviluppare, dai festival letterari a quelli teatrali.

Certamente questa iniziativa, dove Senigallia mette il luogo, le attrezzature e il personale (favorendo ulteriormente l’occupazione magari giovanile) e magari anche la promozione, non necessariamente gratis, ma questo sarà argomento di un altro articolo dedicato, da sola non servirebbe a molto. 

Importante è anche migliorare, e talvolta inserirsi, nei circuiti regionali, nazionali ed internazionali dello spettacolo dal vivo, permettendo dunque l’arrivo in città, sia di artisti che di capitali dedicati.

Unita a questo occorrerebbe sviluppare un’attività formativa su più livelli, dalle figure tecniche quali personale di sala, di palco, luce e suono, a quelle più manageriali e finendo chiaramente con quelle artistiche.



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